News | Il cristallino artificiale monofocale
Qualità e quantità visiva
Per definire la capacità visiva in genere si prendono in considerazione 3 distanze dall’ occhio.
La visione per lontano (cinema, guida etc..), la visione per vicino (lettura, cucito etc:.), la visione intermedia detta anche visione per il computer o per lo spartito musicale.
Per capire bene il funzionamento delle lenti intracorneali o cristallini artificiali è utile sapere che l’ apparato visivo dà una prestazione visiva con due caratteristiche ben precise:
1. La quantità visiva: ad esempio alcuni occhi possono vedere 10/10 (che di solito corrisponde all’acuità visiva massima), altri , invece, riescono a vedere solo 6 o 5/10 o meno (acuità visiva parziale) perché la retina o il nervo ottico o la cornea hanno qualche problema e non consentono il raggiungimento dell’ acuità visiva massima.
L’impianto di cristallino artificiale , pur restituendo chiarezza alla vista in seguito alla rimozione della cataratta, non è sempre sufficiente per ridare la massima acuità visiva; affinché ciò avvenga, occorre che tutte le strutture dell’occhio siano sane e correttamente “funzionanti”.
2. La qualità visiva: anche se un occhio riesce a vedere 10/10, cioè il massimo, può vedere leggermente sfuocato o con qualche distorsione o anomalia; ciò vuol dire che la qualità visiva non è ottimale. Uno dei parametri per fare un’analisi accurata della qualità visiva è la cosiddetta “sensibilità al contrasto” , cioè la capacità che l’ occhio ha di percepire due immagini vicine come distinte o vedere due colori diversi anche se la loro differenza cromatica non è rilevante.
Questa capacità dell’ occhio è fondamentale in alcune condizioni della vita quotidiana: visione al tramonto o di notte, visione di schermi luminosi (computer, tv) etc..
Quindi una buona visione generale è quella permessa da un cristallino che abbia in sé le caratteristiche di dare buona quantità e buona qualità visiva.
Le lenti multifocali intraoculari o cristallini artificiali multifocali sono lenti di nuova generazione che permettono, sia pure con un meccanismo diverso dalle lenti multifocali degli occhiali (che sono fatte in modo diverso e hanno un principio di funzionamento differente), di avere visione sia per lontano che per vicino.
Queste nuove lenti sono costruite esattamente con lo stesso materiale delle tradizionali lenti intraoculari monofocali ma differiscono per l’architettura oltre che per le “prestazioni”, permesse grazie al disegno particolare della lente .
Per quanto riguarda l’architettura della lente, la differenza principale sta nel fatto che la parte ottica di questo cristallino ha diversi anelli concentrici di differente potere che consentono la funzione visiva a distanze diverse; in pratica è come se ogni lente fosse un “insieme” di lenti per permettere la visione a diverse distanze; questa lente ha lo scopo di permettere il recupero della visione per le 3 distanze ma non è tutto perfetto e qualche inconveniente può esserci; e cioè:
• Nella visione da lontano, i risultati sono generalmente ottimali ma con qualche difficoltà in visione notturna; infatti, gli anelli della lente possono provocare qualche abbagliamento od alone in presenza di luci artificiali o nelle ore serali o notturne ; inoltre, la sensibilità al contrasto e lievemente inferiore rispetto alle altre lenti; per chi guida molto di sera queste lenti non sono quindi molto consigliabili.
• Nella visione per vicino, le lenti multifocali consentono quasi sempre di leggere senza occhiali ma talvolta occorre avvicinare l’oggetto di lettura più di quanto si fa con l’occhiale.
• Nella visione intermedia, la lente multifocale intraoculare può dare una sufficiente visione per il computer ma spesso può richiedere una correzione aggiuntiva con occhiali o di cambiare la distanza di lavoro.
In conclusione:
esistono vari tipi di lenti intraoculari che richiedono una attenta selezione da parte del chirurgo in base alle caratteristiche oculari di ogni paziente ed alle sue abitudini di vita e condizioni di lavoro.
Non esiste la lente perfetta ma quella che meglio si adatta a quel paziente.
In linea generale le lenti meglio tollerate sono le lenti monolocali, asferiche, con protezione anti U.V.
Pregi e difetti
Chi richiede l’impianto di un cristallino multifocale deve essere a conoscenza che l’intervento, come anche nel caso delle altre lenti intraoculari più tradizionali, non dà la sicurezza matematica dell’eliminazione totale del difetto di refrazione (miopia, astigmatismo ed ipermetropia). Talvolta, può infatti rimanere un difetto di refrazione diverso da quello previsto pur eseguendo i calcoli preoperatori correttamente per scegliere il potere del cristallino artificiale (i tessuti umani non sempre rispondono ai calcoli matematici!); ciò può richiedere l’uso di occhiale in alcune condizioni della vita di relazione o un intervento laser per correggere il difetto residuo oppure, in casi molto rari, può rendersi necessaria la sostituzione del cristallino impiantato con un altro, per fornire un buon risultato visivo ed una visione confortevole, cioè con minimi disturbi.
Questo cristallino, più di quelli monofocali, richiede l’assenza di difetti refrattivi residui (astigmatismo, miopia, ipermetropia) perché il risultato visivo e funzionale può esserne influenzato negativamente: il paziente che desidera un impianto di cristallino multifocale per realizzare il sogno di tutti di avere vista senza occhiali, per fare vita senza occhiali, deve quindi essere al corrente che un ritocco laser o chirurgico può rendersi necessario successivamente all’intervento di cataratta con impianto di cristallini multifocali.